La Fondazione Smith Kline da molti anni ha posto la tematica delle reti al centro dei propri interessi di ricerca e di studio, perché la modernità impone una lettura della realtà che non può prescindere dalle interconnessioni, dalle interdipendenze, dalle dialettiche che si sviluppano all’interno di un servizio sanitario nel momento in cui si pone pienamente al servizio della persona. In questo Rapporto Sanità 2007 vi è un impegno di sintesi, nel tentativo di fare il punto di un dibattito molto vasto che ancora non si è concluso. A chi serve disporre di servizi sanitari in rete? La risposta potrebbe essere banale, perché è evidente che la medicina puntiforme interessa un numero sempre minore di cittadini, perché chiunque entri oggi nel sistema richiede servizi di lunga durata, operati da personale diverso, in ambienti diversi e con diversi livelli di competenze culturali e tecnologiche. Quindi i sistemi sanitari a rete sono la base strutturale per qualsiasi sistema moderno, perché ogni atto clinico è accompagnato da un prima e da un dopo che divengono momenti irrinunciabili per il successo dell’atto stesso. Si tratta quindi di una logica clinica e non di un’affermazione ideologica. Nei prossimi anni i sistemi sanitari a rete si diffonderanno fino a costituire il modello unitario del sistema solo se il complesso ricerca, sperimentazione, formazione diventerà una prassi diffusa a tutti i livelli. Questo Rapporto Sanità 2007 della Fondazione Smith Kline rappresenta un contributo per la costruzione di fondamenti sempre più solidi ed aperti all’innovazione per permettere in tempi brevi la transizione verso i nuovi modelli di sistemi sanitari in rete.
Materiali da scaricare
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- Presentazione (pdf – 55.4 KB )